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Le forze della Natura.

In base alle proiezioni scientifiche più accreditate, le fonti rinnovabili nel loro complesso (solare, eolica, piccola e grande idroelettrica, geotermica, energia del mare) nel 2050 potrebbero soddisfare per intero il fabbisogno di energia elettrica dell'umanità.

Tale anno è tuttavia molto vicino tanto da indurci a chiedere se siamo veramente pronti ad un cambiamento così radicale.

Sarebbe un traguardo leggendario, al pari del primo uomo sulla luna (che si ricorda ha visto festeggiarsi il quarantennale nel luglio dello scorso anno) o dell'invenzione di internet e della posta elettronica. Insomma siamo chiamati a prepararci ad una nuova rivoluzione industriale, quella in cui l'era del petrolio lascerà definitivamente spazio alle fonti rinnovabili, come dire la rivincita della Natura sull'uomo.

Una Natura che negli ultimi tempi ha dato prova di volere invertire la tendenza che l'ha vista per anni sottomettersi ad uno scempio perpetrato dall'uomo che ha creduto, illudendosi, di poterla piegare al suo volere.

Sappiamo che uno dei dogmi dell'economia capitalista è che più si consuma, più si crea ricchezza per tutti, ma basta un solo dato per confutare tale assioma: per almeno un quinto dei nostri consumi elettrici il kWh risparmiato tramite interventi di efficienza energetica (che possono essere semplici gesti quotidiani e non necessariamente complicati interventi) costa meno di quello prodotto e consumato.

Questo vuol dire che risparmiare costa meno che produrre da qualsiasi fonte, rinnovabile o fossile che sia. Di fronte a questo dato bisogna ammettere una sonora sconfitta per l'uomo che avrà anche imparato a produrre energia dal sole, con la tecnologia fotovoltaica, dall'acqua dei fiumi con le dighe e le centrali idroelettriche, dalla Terra attraverso la geotermia ma non ha ancora imparato a farlo rispettando la Natura in cui vive.

Oggi abbiamo in mano tutti gli strumenti per mettere in campo la trasformazione di cui parlavamo all'inizio: dal motore a combustione a quello elettrico, dagli idrocarburi all'elettricità da fonte rinnovabile applicata in ogni possibile settore dell'attività umana, fino a sostituire anche il più piccolo motore a benzina, diesel o gas. E lo sviluppo incessante ed impetuoso dell'industria fotovoltaica mondiale e anche italiana, ci fa credere che sarà questa la via maestra per affrontare e provare a vincere le sfide ambientali, economiche e sociali del ventunesimo secolo.

Se ancora avessimo dei dubbi sull'effettivo vantaggio apportato dall'uso delle fonti rinnovabili proveremo a parlare con i numeri.

Solo pochi anni fa sarebbe stato impensabile considerare per il solare fotovoltaico la scala dei Gigawatt installati e dei Terawattora di energia prodotta. Invece, l'Italia si accinge a superare nel corso di questo 2010 la soglia del Gigawatt installato e le proiezioni al 2020 oscillano tra un minimo di 5% ed un massimo di 55 che coprirebbe dal 2 al 18% il fabbisogno nazionale.

Prendendo ad esempio i dati del 2008 a fronte di incentivi erogati dal GSE per complessivi 95 milioni di euro sono entrati in servizio 330 MW di nuovi impianti solari (adesso siamo quasi ad 800), generando così un giro d'affari di circa 2 miliardi di euro, ovvero: 20 volte più dell'incentivo erogato. In soli 3 anni l'occupazione del settore è cresciuta di 10 volte e si sono creati più di 15.000 nuovi posti di lavoro.


Nonostante la crisi, la crescita del settore continua.

Il meccanismo del Conto Energia ha creato ricavi per le imprese, stipendi per le famiglie ed entrate fiscali per lo Stato di gran lunga superiori all'incentivo erogato, dando una utilissima spinta di rilancio all'economia nazionale, proprio nel momento di maggiore bisogno.

Visita di due Extraterrestri

http://www.youtube.com/watch?v=7zIChB70xp8

Se sono riusciti ad emozionarvi allora c'è ancora speranza per il nostro Pianeta!

Vademecum per un automobilista!

Non mi è ancora capitato di parlare con qualcuno che si dichiari insensibile al problema dell'inquinamento, dello spreco di risorse, delle mutazioni climatiche e dell'aumento di temperatura del Pianeta intero.

Non mi è nemmeno capitato di vedere qualcuno fare qualcosa per evitare tutto ciò.



Spesso non siamo consapevoli di quello che possiamo fare per dare una mano all'Ambiente, così come siamo ignari del fatto che salvaguardando il Pianeta diamo una mano a noi stessi.



L'associazione



Salvaguardia del Pianeta Terra = Salute degli esseri viventi



non è chiara a molti.



Forse siamo già in ritardo per rimediare agli errori fatti negli ultimi 200 anni ma è nostro dovere provare a salvare il salvabile.



Abbiamo tutti degli obblighi nei confronti della Natura e dobbiamo sapere come fare per dare il nostro contributo alla sua salvaguardia.



Ad un automobilista, ad esempio, direi che può fare molto per l'Ambiente cambiando di poco le proprie abitudini e prestando semplicemente un po' più di attenzione alla propria auto.



Egli dovrà:


  1. Controllare periodicamente l'iniezione dell'auto e l'accensione. Solo una corretta miscela aria benzina assicura la completa combustione del carburante e l'utilizzo completo del suo potenziale energetico. Perciò, bisogna effettuare con periodicità la pulizia degli ugelli degli spruzzatori, della vaschetta e del filtro combustibile; la regolazione del minimo e la sostituzione del filtro dell'aria. Per i motori diesel va curata la pulizia degli iniettori.

  2. Controllare almeno una volta a settimana la pressione dei pneumatici. Pneumatici appena sgonfi provocano un incremento del consumo di carburante anche del 3%, vale a dire quasi 3 euro in più ad ogni pieno. Questo perchè se i pneumatici sono sgonfi aumenta la superficie di contatto tra la ruota ed il terreno e quindi anche l'attrito. Di conseguenza viene dissipata più energia ed è necessario consumare più carburante per far muovere l'auto.

  3. Viaggiare leggero. In media un portapacchi inutile aumenta del 2% il consumo di combustibile in città e del 20% nei percorsi extraurbani. Il carico va posto in maniera tale da ridurre al minimo la resistenza dell'aria.

  4. Non scaldare il motore. E' assolutamente inutile scaldare il motore; meglio viaggiare lentamente per i primi 3 km, finchè il motore non raggiunge la temperatura di regime.

  5. Non lasciare girare il motore da fermo. Se riteniamo di dovere stare fermi per più di 45 secondi spegniamo il motore per poi riaccenderlo.

  6. Preparare gli spostamenti. L'organizzazione del viaggio e la pianificazione di tutti gli spostamenti contribuirà ad evitare di fare più strada del dovuto con risparmio di tempo e carburante.

Ognuno di questi consigli è una conquista. Ognuno di questi comportamenti, se rispettato da tutti gli automobilisti del Pianeta renderebbe lo stesso molto più vivibile di adesso.


Per iniziare a cambiare non bisognerà comunque dimenticare che ogni conquista è il frutto di una attenta e persistente dedizione.

Novità targate Fiera




Da sempre e per tutti i settori produttivi si è riscontrato nelle cosiddette "fiere di settore" un'occasione di sviluppo unica e irripetibile. Ogni operatore di un qualsivoglia settore, artigianale o industriale che sia, sa che la "fiera" è un evento da non perdere. Così, l'arredatore troverà un nuovo tipo di materiale e/o un nuovo e innovativo design da adottare ed eventualmente modificare a seconda delle richieste dei propri clienti; il pasticcere scoprirà il piacere di utilizzare una nuova base per le sue creazioni; il costruttore troverà gli attrezzi più tecnologicamente evoluti per semplificare il suo lavoro; l'ingegnere troverà il software che fa tutto e costa poco; persino il giovanissimo (e non solo lui!) potrà trovare il gioco per PC più entusiasmante e realistico che abbia mai giocato. Insomma è oramai parere diffuso e condiviso dai più che una "fiera di settore" è un evento da non perdere.


La crescita personale e professionale cui si è soggetti quando ci si confronta con le culture di tutto il mondo all'interno di uno spazio espositivo è esponenziale.

Da qualche anno, sulla scia di una scienza sempre più intraprendente, si sta assistendo alla dilagante espansione di un nuovo settore che è quello delle cosiddette Energie Rinnovabili. L'ultimo evento fieristico di tale settore si è appena concluso a Verona e ha visto espositori da tutto il mondo prendervi parte.


La fiera è stata organizzata su di un'area divisa in padiglioni dell'estensione complessiva di 54000 metri quadrati, un'estensione pari a più di cinque campi di calcio. Inutile dire che è stato impossibile potere visitare tutti gli stand in soli tre giornate.

Quella che però è sembrata solo un'impressione, il primo giorno di visita, si è trasformata in una certezza già dal secondo giorno. La fiera presentava un’ANOMALIA rispetto a quello che ci si aspettava e si è sempre trovato in questi eventi.

L'impronta originaria dell'evoluzione scientifica è stata cancellata dal vento asfissiante e accecante dell'economia sottoforma di politica, business e marketing.

Le fiere del passato ci hanno guidati dai pallottolieri alle calcolatrici ai computer e ci accompagneranno verso la tecnologia degli ologrammi delle nano particelle e della realtà virtuale.

Il settore delle energie rinnovabili in questi ultimi anni sarebbe dovuto evolvere in maniera esponenziale, soprattutto tenuto conto dell'apporto tecnologico non indifferente rispetto anche ad un solo lustro fa.

Invece si sta assistendo ad una stagnazione della tecnologia rinnovabile dovuta alle condizioni economiche in cui si trovano gran parte dei produttori mondiali di questi settori.

Ci si è persi, ancora una volta, nei meandri degli interessi economici e politici, dimenticando però che in ballo c'è, adesso più che mai, la vita stessa del Pianeta Terra.


http://www.zeroemission.tv/Objects/Home1.asp?VideoID=1705


Ciao Professore.

Giorno 10 aprile 2009, venerdì Santo ho appreso della scomparsa del mio caro Professore.

Caro Professore, spero di farle onore da quaggiù mettendo in pratica tutto quello che lei mi ha sapientemente insegnato.

Sono onorato di essere stato suo allievo, collaboratore e amico. Lei mi ha insegnato a perseguire l'obiettivo con tutte le forze ma sempre nel rispetto di tutte le regole tecniche ma ancor più umane. Mi ha aiutato a crescere come professionista e uomo e di questo gliene sarò sempre eternamente grato.

La ricorderò sempre per quel suo detto "U issu e mezzu mastru" che per anni le ha fatto compagnia suggerendole importantissimi e preziosissimi spunti per le sue ricerche.
Non dimenticherò mai la sua dedizione al lavoro e alla ricerca come essenza stessa del vivere in armonia con la natura.
Non dimenticherò mai come una forma spontanea, quale è una bolla di sapone o la foglia di una pianta o ancora il guscio di un uovo possano essere delle vere e proprie strutture sottili portanti, dimostrando che la soluzione ad un problema apparentemente complesso stia molto spesso nelle cose che ci circondano.
Non scorderò i suoi insegnamenti circa la maestria con cui i nostri avi amassero lavorare una materia prima povera qual è il gesso, l'unica che potessero avere in abbondanza e senza problemi in una terra come la Sicilia, per costruire le proprie abitazioni.

La ringrazio per avere sempre creduto in me, le vorrò sempre un gran bene e non la dimenticherò mai.

Con affetto, Giovanni.